Un bilancio veramente lusinghiero, quello che emerge dai dati presentati dal Presidente del Biodistretto della Val di Vara, dopo un triennio di vita dell’unico biodistretto Ligure che, se da una parte cresce grazie all’avvio di nuove aziende, dall’altra non riceve le dovute attenzioni dalla Regione Liguria.
E ‘ il grido accorato di Alessandro Triantafyllidis che, seppur felice per i risultati raggiunti, è amareggiato e stupito dalla mancanza di attenzione, quest’anno, dei vertici dell’agricoltura Ligure nei confronti dell’unico distretto biologico della Liguria, in questo settore agricolo dove le aziende in genere chiudono, in Val di Vara si incrementano.
Il biologico, che in Italia viene sempre più apprezzato, ed è uno dei pochi settori in crescita nel paese, sembra quasi che in Liguria debba crescere nel disinteresse da parte delle istituzioni preposte. Nel 2016 ( dati Coldiretti) in Italia crescono i consumi +21% di consumi biologici, per un valore stimato su circa 2,5 miliardi di Euro l’anno (fonte Coldiretti). Tutti gli indicatori principali sono in crescita: +7,5% di superfici, +8,2% di operatori, +15% di vendite (fonte Adn Kronos). A sostenere questa svolta verso un approccio più bio non sono solo i consumatori, ma anche i produttori, con un ampliamento che non considera solo l’agricoltura ma anche gli allevamenti, soprattutto di bovini (+20%) e di pollame (+18%).
Ed anche i numeri del Biodistretto Val di Vara parlano chiaro: Nei tre anni dalla sua costituzione l’impatto del Biodistretto ha prodotto un incremento del 25,3% dell’aumento delle aziende certificate ed un aumento della superficie agricola del 12,4%. Buona anche la tendenza a diversificare le produzioni, oltre la zootecnica che fa la parte del leone con le due Cooperative San Pietro Vara e Casearia, crescono la frutticoltura e castanicoltura del 9% e pure l’oliveto e il vigneto seppure con un’estensione ancora modesta. A Cornice, nel Comune di Sesta Godano, c’è il primo vino biologico della vallata.
“Alla luce degli ottimi risultati ottenuti e alla grande visibilità creata, in Italia e all’estero” –dice il Presidente Triantafyllidis- “assistiamo al taglio, a partire dal 2017, da parte della Regione Liguria di ogni sostegno alle nostre iniziative. Siamo uno dei pochi settori in crescita di questa Regione con un più 25% di incremento delle aziende bio, ma i responsabili della nostra regione invece di cavalcare i successi hanno ben pensato di azzerare i contributi per i prossimi anni. Una scelta che potrebbe avere ricadute negative in termini di occupazione e sviluppo dei progetti del Biodistretto, approvati e fatti propri dalla regione stessa”. Sappiamo dei pesanti tagli all’Assessorato all’Agricoltura, che sono ricaduti su molti ambiti, ma solo i fondi per il Biodistretto sono stati azzerati. Siamo amareggiati e nel contempo stupiti della miopia o disattenzione nei confronti della Val di Vara.” Conclude il presidente-
Più di 15 incontri Nazionali ed Internazionali a cui il Biodistretto della Val di Vara è stato chiamato come testimone di una delle prime esperienze di coagulazione aziendale bio in Europa, completano il quadro di successi nel triennio. Una vetrina anche per la Liguria, quindi, dove l’entroterra andrebbe valorizzato e non penalizzato.